“Dopo il successo ottenuto con il provvedimento inibitorio del Tribunale di Torino, che ha ordinato la sostituzione degli airbag Takata difettosi entro gennaio 2025, riteniamo fondamentale proseguire con una class action per garantire il risarcimento dei consumatori coinvolti. Si tratta di un passo decisivo per tutelare i loro diritti, in una vicenda che ha esposto migliaia di persone a rischi gravi e del tutto inaccettabili,” dichiara Bruno Lagrotteria, presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lombardia, facendo eco alle parole della presidente nazionale Martina Donini.
“La presidente Donini ha giustamente sottolineato come l’inidoneità degli airbag Takata fosse nota già dal 2008, eppure Groupe PSA ha continuato a installare questi dispositivi fino al 2019, anteponendo logiche di risparmio alla sicurezza degli utenti. Il rischio che gli airbag potessero esplodere, causando gravi lesioni o addirittura la morte, è stato ignorato troppo a lungo, e la campagna di richiamo è arrivata con anni di ritardo rispetto alle evidenze internazionali,” continua Lagrotteria.
“Come ribadito dalla presidente Donini, l’azione collettiva non riguarda solo il risarcimento per i danni materiali e immateriali subiti dai consumatori, ma rappresenta anche una battaglia per affermare un principio fondamentale: la sicurezza dei cittadini non può mai essere sacrificata. Siamo pienamente impegnati, insieme ai nostri legali, per ottenere giustizia per tutte le persone colpite,” sottolinea Lagrotteria.
“Invitiamo tutti i proprietari di Citroën C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e il 2019, a rivolgersi ai nostri sportelli territoriali per avere maggiori informazioni sulla class action e per ricevere il supporto necessario. La nostra associazione continuerà a essere al fianco dei consumatori per garantire che i loro diritti siano tutelati e la loro sicurezza pienamente rispettata,” ha concluso Lagrotteria.