L’obbiettivo della campagna vaccinale in Lombardia cambia per un attimo le sue priorità al fine di limitare i contagi nelle zone più critiche evitandone l’espansione.
Nei comuni limitrofi alle zone di Bergamo e Brescia, in cui l’indice di contagio ha ricominciato a salire in maniera più veloce anche a causa della presenza delle varianti, sono stati individuati quattro centri vaccinali, a Chiuduno, Iseo, Antegnate e Chiari, in cui si somministreranno una media di 4/5000 dosi di vaccino al giorno con l’obbiettivo di vaccinare entro 5-6 giorni 30mila cittadini tra i 60 e i 79 anni.
Bertolaso (coordinatore del piano vaccinale in Lombardia) ammette che per poter avere le dosi necessarie a vaccinare gli Over60 nei comuni Bergamaschi e Bresciani, si dovrà probabilmente rallentare la somministrazione del vaccino ai cittadini Over80, ma questo tipo di azione è al momento necessaria a rallentare il dilagare della variante Inglese.
La strategia varia anche nei comuni di Bollate, Viggiù e Mede, attualmente in zona Rossa.
A Bollate è partita la campagna vaccinale per gli insegnanti e il personale scolastico data l’elevata presenza della variante inglese nelle scuole. Mentre il resto del personale scolastico dovrà attendere ancora almeno un’altra settimana a causa della carenza di dosi che costringe a dare priorità ai comuni più colpiti.
A Viggiù la priorità di somministrazione è stata data ai frontalieri (a partire dai 18 anni) data la vicinanza al confine Svizzero, senza escludere gli Over80.
A Mede invece l’Ats terminerà il ciclo di vaccinazioni Over80 proseguendo poi con le altre categorie.
La rimodulazione influirà inevitabilmente sulle scorte vaccinali, per questo la Lombardia ha richiesto al ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità, sulla base di evidenze scientifiche riscontrate in altri paesi, il prolungamento tra la prima e la seconda dose a 10-12 settimane.